Quando intraprendiamo un viaggio, a volte, ci viene la voglia o la curiosità di esplorare alcune zone più marginali di una città. Questo ci permette di fare di sicuro un’esperienza più forte ed autentica di quel determinato luogo.

Spesso questi posti a volte coincidono anche con quelli un pò più malfamati. Come il caso delle “favellas” brasiliane, “il bronx” di New York e nel caso di Napoli il quartiere di Scampia; in particolare le famigerate “Vele”, conosciute soprattutto grazie alle cronache degli ultimi anni e alla famosa serie Gomorra.

Da premettere che Scampia non è esattamente un luogo adatto a tutti i tipi di turisti. Per chi non se la sente può optare per altri luoghi, sempre non turistici, ma piu’ “facili” da visitare.
A questo proposito vi rimandiamo a questo articolo dove ne parliamo diffusamente.

Scampia,un po’ di storia

Prima di vedere come visitare Scampia, facciamo un passo indietro cominciando nel capire la storia di questo quartiere.
Ebbene non tutti sanno che questa zona di Napoli era nel passato una sorta di campagna.

Proprio cosi’. Infatti si dice che questa zona fu chiamata così perchè le persone qui ci facevano delle scampagnate. Da qui il nome Scampia.

Al fine di decongestionare il centro di Napoli e vista anche la crescente crescita demografica, alla fine degli anni 60 quest’area fu individuata dall’amministrazione locale come una nuova zona residenziale.

Rispetto ad altri luoghi, Scampia offriva anche grandi spazi e tanto verde. In più si trovava in prossimità della città di Napoli.

Qualcosa però cominciò subito ad andare storto. Infatti con il terremoto del 1980, tante persone, soprattutto quelle delle fasce più deboli, si trovarono improvvisamente senza abitazione.

Ci fu quindi una grande migrazione verso Scampia di tante persone in cerca di un alloggio. Molte di queste furono assegnatari delle case popolari. Tantissime altre, avendo perso la loro casa durante il terremoto, cominciarono ad occupare abusivamente alcune abitazioni della zona.

Nel frattempo le “Vele” erano quasi ultimate. Data l’urgenza e la necessità impellente di tante persone di trovare un tetto per non finire in strada, tanti alloggi furono occupati abusivamente, prima ancora di essere terminati. Tra questi vi furono anche le vele.

La maggior parte delle vele furono abitate ed occupate quando non erano ancora state ultimate. Le persone ne presero infatti possesso quando ancora mancavano servizi essenziali come le ascensori, gas, luce e acqua. Si aggiunsero i terremotati che, seppur molti non assegnatari, occuparono abusivamente le abitazioni determinandone il sovraffollamento.

La struttura delle Vele differì molto rispetto al suo progetto iniziale.
Infatti lo spazio delle due strutture portanti, che veniva collegato attraverso una corridoio centrale, fu notevolmente accorciato, con la conseguenza di una forte riduzione della luminosità degli ambienti.

In più l’iniziale progetto prevedeva anche la costituzione di spazi verdi comuni.
Ancora, l’intera zona di Scampia, prevedeva anche l’insediamento di un centro commerciale, di attività produttive e di attività per il tempo libero.

Nulla di tutto ciò fu realizzato. La zona divenne entro breve un vero e proprio ghetto. Solo la fermata della metropolitana fu finalmente ultimata nel 1995.

La concentrazione di tante persone povere e di basso tenore socio-culturale, la mancanza totale di offerta formativa e lavorativa, fu un cocktail esplosivo, che segnò l’inizio del declino e del totale degrado di questo quartiere.

Attualmente, Scampia è al centro di un progetto di riqualificazione urbana, che sta cominciando a dare i primi frutti, grazie anche molto al lavoro delle associazioni che operano capillarmente sul territorio.

Quello che ci teniamo a fare con questo articolo e quello di consigliare si di visitare Scampia, e perchè no anche le vele, ma di farlo in maniera costruttiva.
Ovvero capire le cause socio-culturali e le responsabilità politiche che hanno determinato il destino infausto di questo quartiere.

Tutto ciò al fine di trarne insegnamento ed essere portavoci di come certi errori non vanno assolutamente più commessi in futuro. Qui a Napoli, in Italia ed in ogni parte del mondo.

COME VISITARE SCAMPIA: METRO, BUS O TAXY?

La metropolitana probabilmente è l’opzione migliore in termini di tempo e prezzo.

E’ sufficiente prendere la linea 1 in direzione Piscinola, da Piazza Garibaldi o da Piazza Dante, e scendere a Piscinola. Da li è possibile poi proseguire a piedi. Il costo del biglietto della metro è attualmente di €1.10 per tratta. Il ticket si può comprare direttamente alle stazioni della metropolitana.

L’autobus forse è l’opzione meno indicata. In ogni caso il bus che va a Scampia è la linea R5. Si può prendere da Piazza Garibaldi e scendere allo stazionamento della metro di Piscinola.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito web dell’anm.

Il taxy rappresenta sicuramente l’opzione più comoda anche se garantisce un’esperienza meno autentica del luogo.
Il taxy lo si può prendere praticamente ovunque. In caso di difficoltà lo si può prenotare al numero 081/8888.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito web di taxy Napoli

Visitare Scampia da un’altra prospettiva: le associazioni

Le associazioni a Scampia, come già detto, stanno contribuendo in modo determinante alla rinascita del quartiere. Ce ne sono diverse e tutte sono impegnate a dare finalmente un’opportunità, mancata per tanti anni, a giovani e bambini nati qui.

Per un’esperienza ancora più autentica del luogo vi consigliamo magari di fare una visita ad una di esse.

Per qualsiasi altro dubbio o informazione non esistate a contattarci.